8 esercizi per “disintossicarsi” dall’approvazione sociale

1. Rifletti sulle conseguenze: fare qualcosa per essere apprezzati dagli altri può effettivamente raggiungere l’obiettivo. Gli altri ci ringraziano, ci lusingano ecc. Ma ci rimarrà il dubbio: hanno fatto quel complimento alla vera me? Alla me più autentica? O a una costruzione forse poco spontanea e reale di me stessa? La conseguenza quindi è non scoprire se gli altri ci apprezzerebbero “al naturale”, e il nostro sé continuerà a sentirsi inadeguato e, indovina? In cerca di approvazione. Fare qualcosa solo per essere apprezzati dagli altri innesca come conseguenza un circolo vizioso in cui, alla fine, nel nostro profondo, non ci sentiamo mai adeguati.
2. Fai piccoli esperimenti: inizia dall’ambito di vita che ti procura meno ansia e da piccoli comportamenti. In sostanza individua cose che non fai nel timore di non piacere agli altri… e falle! Una piccola cosa ogni giorno, per due settimane. Sperimenta!
3. Rifletti sulle cause: dove e quando e da chi hai imparato che il giudizio degli altri è qualcosa da temere? Sei sicura che ora, da adulta, hai ancora motivo di averne paura?
4. Usa una visione d’insieme: immagino ti sia capitato più volte di esprimere un giudizio negativo su una persona a cui vuoi bene o di non approvare qualche suo atteggiamento. Passata la rabbia e il disappunto, hai forse smesso di volerle bene o di pensare cose belle di quella persona? Credo di no. E lo stesso vale per te: quando una persona cara ti disapprova, lo fa in quel momento (che finirà), non sta smettendo di amarti!
5. Scegli: a volte nel cercare di piacere a tutti dimentichiamo che… non tutti ci piacciono! Sei sicura di voler utilizzare tante energie nel voler piacere a qualcuno che a te non piace? Scegli a chi dare il meglio di te.
6. Non “patologizzare” per forza: tutti amiamo piacere. Quindi, semplicemente, a volte accetta questo lato di te con leggerezza, ché leggerezza non è superficialità, ma a volte è saper giocare, sorridere, accettare.
7. Mantieni una salda connessione con le tue emozioni e le tue sensazioni: a furia di fare le cose per ottenere approvazione altrui, si rischia di non riconoscere più i propri desideri e le proprie preferenze. È importante allora ascoltarsi con attenzione: cosa desidero? Mi va realmente di fare questa cosa o no? Cosa mi dice la “pancia”? Facciamo in modo di farcele più spesso possibile, queste domande, e agiamo il più possibile sulla base delle risposte.
8. Chiedi aiuto: sai che hai questo problema, ma proprio non riesci a cambiare? È frequente, soprattutto quando determinati atteggiamenti sussistono da tanto tempo ed hanno alle spalle ferite profonde. Chiedi aiuto a un professionista… potrebbe essere un viaggio tanto intenso quanto meraviglioso dentro di te. 

L’approvazione sociale: quando diventa una gabbia

Parlando di approvazione sociale è impossibile ad oggi non pensare ai social network, innanzitutto. Una bacheca di un comune profilo Facebook è costellata di foto: foto di persone che immortalano momenti di una vacanza o foto dei cibi che mangiano, selfie di visi truccati, illuminati, che posano dall'angolazione "giusta". Lungi da me fare il bue che dice cornuto all'asino, perché tutti siamo immersi nella rete dell'approvazione sociale: alzi la mano chi in qualche modo non ha mai ricercato un qualunque tipo di consenso sociale. I like, da qualche anno a questa parte, sono solo qualcosa che rende (ahimè?) apparentemente evidente un processo che è sempre esistito. 

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Le cause dell’insicurezza femminile

Come spesso accade quando si cerca una risposta a un determinato comportamento umano, si trova qualcosa sia nell’ambito della natura (fattori genetici) che in quello della cultura (fattori ambientali).

Quello che sappiamo oggi è che i cervelli maschili e femminili sono molto più simili che diversi, pur presentando delle differenze sia strutturali che chimiche.

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Autostima e lavoro

Nel nostro lavoro senza autostima si può comunque essere produttivi (magari avendo l’obiettivo di ottenere l’altrui approvazione), ma difficilmente si sviluppa la propria creatività, propositività, assertività. In questo ambito l’autostima è legata principalmente a come percepiamo la nostra performance e a quanto ne siamo soddisfatti.

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Autostima e amicizia

Siamo essere sociali: tutti avvertiamo il bisogno del contatto sociale e del confronto con l’altro. Tuttavia nelle società attuali, la difficoltà sempre più diffusa nell’instaurare relazioni amicali sincere e spontanee ci rende allo stesso tempo desiderosi e timorosi nei confronti dei rapporti sociali.

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Il Trauma Psicologico

Il trauma psicologico si ha come conseguenza di un evento vissuto dall’individuo come esperienza “critica”, cioè che va al di là delle esperienze che normalmente prevede e gestisce. La parola “trauma” infatti deriva dal greco “rottura” e si tratta perciò di uno stress di gravità estrema, che minaccia l’integrità psico-fisica e ci è impossibile dargli un senso e un’accezione: la persona che subisce un trauma perciò non riesce a integrarlo nel suo sistema psichico e, se l’elaborazione non avviene nemmeno col passare del tempo, può esordire un Disturbo post-traumatico da Stress.

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