Una parola ma anche un acronimo: ACT, Acceptance and Commitment Therapy

Che cosa succede ad una persona che non sa nuotare, se un amico crudele la butta nell’acqua profonda? Probabilmente inizierà a sbracciarsi affannosamente, nel tentativo istintivo di non affogare. Il problema è che quei movimenti non solo sono inutili, non solo lo stancheranno in fretta per nulla, ma saranno controproducenti: se l’acqua non è mossa, in fondo basta stare fermi, muovendo appena le gambe e le mani, per galleggiare.

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Il ricordo

Emanuele Severino, filosofo, attualmente insegna presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È accademico dei Lincei e Cavaliere di Gran Croce. Da alcuni decenni collabora con il Corriere della sera. Troveremo in questa pagina il video di un’intervista a Severino (Dalla trasmissione Tv “Che tempo che fa”) sul tema del ricordo:

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L’ansia cronica porta alla depressione

I neuroscienziati della Harvard Medical School e dell’affiliato Mclean Hospital hanno dimostrato che un’esposizione di lunga durata all’ormone dello stress nei topi produce uno stato ansioso che normalmente conduce alla depressione. La ricerca è stata pubblicata nel numero di Aprile di Behavioral Neuroscience, della American Psychological Association.

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Accettazione e impegno

Per illustrare il concetto di accettazione e impegno, basilare nella terapia di terza generazione ACT, ho voluto qui riportare un articolo del Dott. Spagnulo, Psichiatra e Psicoterapeuta, Presidente della Società Italiana di Psicoeducazione, socio ordinario della Associazione Italiana Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva

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