Problemi di comunicazione. E relative soluzioni. (Parte III)

Vediamo, finalmente, quali accorgimenti possiamo adottare per le più comuni tra le difficoltà di comunicazione menzionate.

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[Naturalmente dei consigli non possono sostituire in efficacia e profondità un vero e proprio training di comunicazione assertiva (ecco cos’è l’assertività) condotto da un professionista.]

Difficoltà a dire di no

Basta un “Mi dispiace, non posso/non riesco”. Possiamo anche comunicare una motivazione per il nostro “no”, ma non è strettamente necessario: dipende dal contesto e dal grado di confidenza tra gli interlocutori. Attenzione a non aggiungere giustificazioni su giustificazioni: meglio semplificare il più possibile la motivazione del “no”, niente racconti dettagliati e complessi!

Difficoltà a comunicare le emozioni

Iniziamo prima di tutto a prendere confidenza con la terminologia della comunicazione emotiva: ascoltiamo gli altri e individuiamo il loro modo di esprimere emozioni, individuiamo i termini della comunicazione emotiva anche quando leggiamo un testo, guardiamo un film… E, poi, proviamo! Proviamo prima scrivendo (come mi sento ora? Come mi sono sentito in quel momento particolare?), poi davanti lo specchio e poi con qualcuno con cui l’imbarazzo non è troppo alto. E ricordatevi: la vergogna è un’emozione universale, la proviamo tutti, e meno se ne parla, più è grande.

Difficoltà a gestire il conflitto, a gestire la propria e altrui rabbia, a gestire la paura del giudizio degli altri

In questi casi è necessario allenarsi sulla comunicazione assertiva (senza tralasciare mai l’aspetto non verbale). Iniziamo intanto a chiederci quali dei diritti dell’assertività non ci concediamo e/o non concediamo agli altri: DIRITTI DELLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA.

Difficoltà a chiedere aiuto

Una richiesta diretta, spontanea e sintetica è sicuramente una buona scelta. Possiamo comunicare all’altro come ci sentiamo nel chiedergli aiuto, ma anche come ci sentiremmo se effettivamente ci aiutasse. Vale la pena ricordare che, così come è del tutto legittimo chiedere aiuto (e, anzi, spesso è sinonimo di coraggio), lo è altrettanto decidere di non offrirlo.

Ansia nel parlare in pubblico

Chiariamo subito che essere in ansia non è necessariamente un problema. L’ansia ci attiva e, se si mantiene entro un certo livello di intensità, anche se fastidiosa, è del tutto funzionale alla performance. Quindi niente paura se sentiamo battere forte il cuore, se iniziamo a sudare e a sentire le gambe deboli prima di un intervento in pubblico. Ad ogni modo, per le situazioni che invece diventano problematiche, ci sono diverse tecniche di gestione dell’ansia e dello stress che, con un breve training, si possono apprendere (tecniche di respirazione, di rilassamento, di visualizzazione, training autogeno, etc.)

 

Psicologo Bologna Dott.ssa Laura Bottegoni





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