Insonnia: terapia cognitivo-comportamentale più efficace dei farmaci

Chi soffre di insonnia vive nella tentazione di ricorrere al sonnifero per risolvere i propri problemi, a volte senza pensare che il problema può riguardare l’ambito della psicologia. Un nuovo studio, però, è giunto alla conclusione che la terapia cognitivo-comportamentale offre dei migliori risultati come trattamento di prima linea.

Lo studio, condotto da Gregg Jacobs, dello Sleep Disorders Center presso il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, prevedeva la somministrazione a caso a 63 pazienti insonni di sonniferi in pillole oppure di una terapia comportamentale cognitiva insieme a sonniferi, oppure della terapia più pillole placebo o, ancora, della terapia da sola. Quindi tre gruppi di insonni sottoposti a tre diverse modalità di trattamento:

1) Sonniferi

2) Terapia Cognitivo-Comportamentale + sonniferi

3) Terapia Cognitivo-Comportamentale + placebo

4) Terapia Cognitivo-Comportamentale

InsomniaCon la psicoterapia i medici hanno insegnato ai partecipanti a riconoscere, mettere alla prova e cambiare i comportamenti che contribuiscono al persistere e all’aggravarsi dell’insonnia. È stato consigliato loro, ad esempio, di andare a letto solo quando avessero sonno, di usare il letto soltanto per il sonno e per il sesso, di alzarsi e mettersi a leggere o fare qualcosa di rilassante se il sonno non arriva entro mezz’ora. Si tratta di una terapia di breve durata che tende dunque a condizionare quei comportamenti ed atteggiamenti psicologici rispetto al sonno che tendono a provocare l’insonnia. Essa è sicura, non ha effetti secondari e i risultati durano a lungo senza ricadute.

Dopo oltre otto settimane di osservazione, i ricercatori hanno scoperto che coloro che erano stati sottoposti alla terapia comportamentale cognitiva da sola o congiuntamente ad un sonnifero o al placebo (gruppi 4. 3. 2.) hanno avuto un miglioramento del loro sonno, con una riduzione del 52 per cento del tempo necessario per prendere sonno rispetto rispetto al 29 per cento dei pazienti che assumevano solo il sonnifero.
Dallo studio, pubblicato su Archives of Internal Medicine, è emerso anche che aggiungere alla terapia comportamentale cognitiva il sonnifero in pillole non ha offerto dei vantaggi ulteriori per il sonno dei partecipanti.

(articolo tratto da www.italiasalute.it)

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