L’insicurezza delle donne

Tempo fa lessi un articolo, mi interessò, ma arrivato il numero successivo del giornale, me ne dimenticai.
Ora però, in seguito a una serie di colloqui al femminile molto simili tra di loro, di colpo quell’articolo mi è tornato in mente, e ho pensato così di riassumerne i concetti principali.

La fiducia delle donne
“La fiducia delle donne”, questo il titolo dell’articolo e sì, loro sono le protagoniste di queste riflessioni.
La donna ha fatto enormi passi avanti, è indiscutibile: per esempio negli Stati Uniti sono maggiori le diplomate e le laureate rispetto i corrispettivi maschili, alcuni studi hanno evidenziato come le aziende in cui lavorano molte donne siano più produttive e così via, potremmo fare altri esempi analoghi.
Purtroppo però anche i dati riguardanti la disparità tuttora esistente tra uomo e donna sono tristemente noti: in media gli uomini guadagnano di più, ricevono prima le promozioni e sono notevolmente più presenti ai vertici delle aziende.

Ebbene, quali le ragioni? Alcuni sostengono che il motivo principale sia la maternità, altri una barriera culturale e istituzionale. Le analisi di Katty Kay (conduttrice di Bbc world news America) e della giornalista Claire Shipman sostengono invece che il fattore principale ad ostacolare la parità tra i sessi sia insito nella donna stessa: la sua profonda (e innata? culturale?) insicurezza. Le autrici sostengono che, nelle interviste a donne, persino donne di successo e professionalmente affermate, vi era un fattore sfuggente: a questo fattore sono riuscite ad attribuire un nome solo quando loro stesse si sono confrontate sulla propria autostima, fiducia in sé. Ecco che le autrici hanno compreso che uno dei fattori comuni a tutte quelle interviste era l’insicurezza: le donne attribuivano i loro successi a fattori esterni, e i loro insuccessi a fattori interni.

L’attribuzione di responsabilità
Il tema del
Locus of Control in psicologia è stato approfonditamente studiato: ebbene una scarsa autostima e uno scarso senso di autoefficacia corrispondono alla tendenza ad attribuire gli insuccessi a fattori interni (“E’ stata colpa mia”), e i successi a fattori esterni (“E’ stato un colpo di fortuna”). Vi suona familiare?

La relazione tra questi fattori è senz’altro circolare: se ho scarsa autostima e uno scarso senso di autoefficacia tenderò ad essere meno intraprendente, quasi ad autosabotarmi; sarà così altamente probabile che fallisca, attribuendone la causa a un mio errore e, anche dovessi riuscire, sarà plausibile che attribuisca il merito a fattori esterni: questo mi farà sentire ancor meno efficace, ancor meno degna di stima. E siamo punto a capo.

Come scrivono le autrici: “Più cose imparavamo sulla fiducia in se stessi, più ci rendevamo conto che il nostro sospetto era fondato: le donne hanno realmente un problema di fiducia, c’è un grande divario tra i sessi in questo campo. Rispetto agli uomini le donne non si considerano altrettanto pronte per una promozione, si aspettano risultati peggiori agli esami e i generale sottovalutano le proprie capacità.”

Competenza e fiducia in se stessi
Che relazione c’è tra tra fiducia in se stessi e competenza? Sicuramente concorrono in egual misura al successo: condizioni necessarie ma, prese singolarmente, non sufficienti, insomma. Infatti alle donne la competenza non manca, ma scarseggiando la fiducia in sé sono più propense alla rinuncia e con meno probabilità cercano nuove opportunità. E’ a questo punto che si apre una riflessione interessante sul concetto di perfezionismo.

Il perfezionismo
Anche quando le donne hanno professionalità e competenza da vendere tendono a tirarsi indietro: si sentono sicure di sé solo quando sono perfette… Invece il perfezionismo è un grande nemico della fiducia in sé! E’ un problema ben noto nell’ambito femminile, in tutte le sfere della vita. La tendenza al perfezionismo immobilizza le donne in una situazione di attesa e di fissazione: mi farò avanti quando sarò più qualificata… devo essere una madre perfetta… una moglie perfetta…

Fiducia in sé ≠ falsa sicurezza
Quando una persona ha fiducia in sé ed è convinta di riuscire bene in qualcosa assume atteggiamenti verbali e non verbali che esprimono sicurezza e dà vita quindi a un circolo virtuoso in cui, data la sua sicurezza, è più probabile conseguire dei successi; quei successi entreranno a far parte del bagaglio esperenziale della persona, che attingerà da esso nutrimento ulteriore per la sua autostima. Questo però non funziona se la sicurezza in sé è qualcosa di ostentato, di falso: la falsa sicurezza non dà gli stessi risultati di quella autentica semplicemente perché non è così facile ingannare gli altri.

MA QUALI SONO LE CAUSE DI QUESTA INSICUREZZA? >>Leggi l’articolo


(Fonte: Kay K., Shipman C., “La fiducia delle donne”, Internazionale, 1055 [anno 21], 2014)

Psicologo Psicoterapeuta Bologna Dott.ssa Laura Bottegoni


Condividi su:Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail this to someonePrint this page