La fobia dello sporco

Anche nota con il termine di rupofobia, la fobia dello sporco è la continua e persistente paura di entrare in contatto con batteri, germi e con lo sporco in generale: è una vera e propria patologia. Nelle persone che ne soffrono il solo pensiero di entrare in contatto con qualcosa di sporco provoca ansia e disagio tanto da mettere in atto una serie di comportamenti ritenuti opportuni per tenere a distanza situazioni che possono far star male.

Le persone fobiche in generale, vuoi dello sporco, degli insetti, del sangue ecc., solitamente reagiscono, di fronte allo stimolo fobico, con una risposta ansiosa. Nei casi più gravi questa risposta può scatenare un attacco di panico. L’adulto riesce meglio che del bambino a rendersi conto che la sua paura è eccessiva e irragionevole: i piccoli, infatti, rispondono all’ansia attraverso il pianto, gli scoppi d’ira, irrigidimento o con l’aggrapparsi a qualcuno. Ma come abbiamo già detto nella maggior parte dei casi la situazione che genera la fobia viene sistematicamente evitata attuando i comportamenti di evitamento. Quelli più utilizzati sono ad esempio lavarsi continuamente le mani, lavare in modo scrupoloso, con uso di disinfettanti e detergenti, oggetti, cose, mobili e abiti, usare guanti, mascherine e ogni sorta di precauzione per scongiurare il contatto con lo sporco.

Tali comportamenti possono anche essere il segnale di un disturbo ossessivo-compulsivo. In questo caso la persona presenta ossessioni, idee di contaminazione, agisce rituali per tranquillizzarsi e manifesta preoccupazioni ipocondriache che la portano a svolgere esami clinici invasivi e costosi. Le conseguenze sulla vita quotidiana e lavorativa possono essere molto difficili da affrontare sia per la persona fobica sia per chi vive accanto a lei. Spesso, infatti, a farne le spese sono anche le relazioni amicali e affettive che si deteriorano in termini sia di qualità che di durata.

La fobia dello sporco: alcune spiegazioni
Secondo l’interpretazione psicoanalitica la fobia dello sporco nasce dal fatto che la persona non riesce a sopportare alcune parti nascoste di sé che tenta quindi di rimuovere con la “pulizia”. Secondo altri teorici, invece, la fobia dello sporco evidenzia una scarsa fiducia nei confronti dell’ambiente circostante: questo porta la persona a ritenere pericoloso qualunque contatto con la polvere e con altri materiali ritenuti “dannosi”.

La fobia dello sporco: come curarla
Tale disturbo purtroppo ha una naturale tendenza alla cronicizzazione e quindi per poter offrire una qualità di vita soddisfacente alle persone che ne soffrono occorrerà rivolgersi a professionisti esperti. Nella lotta per combattere la fobia dello sporco sembra aver ottenuto importanti risultati la terapia cognitivo-comportamentale. Essa permette sia una riduzione del sintomo, sia una ristrutturazione cognitiva dei pensieri distorti e dei meccanismi mentali che ne sono alla base.

(articolo tratto da www.crescita-personale.it)

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