“Né con te né senza di te”: la dipendenza affettiva

 

Quando si parla di dipendenza all'interno di una relazione, si parla di dipendenza affettiva: in questi casi la coppia è fortemente squilibrata in quanto il dipendente si annulla mettendo in primo piano il partner che, di contro, tenderà (in modo più o meno marcato, più o meno intenzionale) a prevaricare sull'altro. Il soggetto dipendente inoltre vive secondo la convinzione irrazionale di non essere capace di condurre la sua vita senza il/un partner.

La ragazza con la valigia. Verso il '68.

La parola agli antipodi di "dipendenza" è autonomia, ed è proprio la sua assenza a suggerirci che siamo di fronte un caso di dipendenza affettiva: il dipendente non ha un'integra e sana consapevolezza di sé, della propria identità, dei propri valori o semplicemente desideri. E' attraverso l'altro che si sente qualcuno, ed è proprio per questo che teme l'abbandono: non tanto per la sofferenza intrinseca allo stato abbandonico, ma piuttosto per la paura di restare solo e vulnerabile, vuoto, senza l'altro da cui dipendere. 

Dunque il dipendente non sceglie davvero l'altro, ma crede di averne bisogno; quindi ogni allontanamento (reale o presunto) del partner verrà vissuto come il rischio di sentirsi mancare la terra sotto i piedi, con conseguenti reazioni di allarme esagerate che spesso portano il partner ad allontanarsi veramente, innescando ovviamente un circolo vizioso all'interno della coppia: più temi che io mi allontani, più reagisci in modo esasperante, più mi  sento soffocare e mi allontano, così le tue reazioni assumeranno toni ancora più tragici ecc...

Per garantirsi la vicinanza del partner, il soggetto dipendente soffoca ogni proprio desiderio ed interesse individuale, finendo inevitabilmente per sentirsi sovraccarico, schiacciato dal suo stesso mettersi sempre in secondo piano; potrebbe non rendersi conto del suo ruolo nel ciclo interpersonale e sentire così risentimento e rabbia verso il partner che, a quel punto, sarà percepito come dominante  e prepotente. Difficilmente però il dipendente rompe una relazione: potrebbe innescare un litigio, ma alla prima minaccia di rottura probabilmente tornerà sui suoi passi per mantenere in piedi la coppia, mettendosi in ombra "al cospetto" del partner.  

 

Cinema e dipendenza affettiva: "La signora della porta accanto"

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