Cibo e funzionalità cognitiva
Uno studio pubblicato nel numero del 28 dicembre del Journal of Neurology, dimostra che in una popolazione di anziani, livelli più elevati di vari nutrienti sono associati ad un maggiore volume cerebrale e ad una migliore funzionalità cognitiva.
Tra i parametri testati tramite le analisi del sangue effettuate sui 104 partecipanti di età media di 87 anni, c’erano i livelli di varie vitamine e le concentrazioni di omega-3 e di acidi grassi artificiali come quelli idrogenati. I valori sono stati poi confrontati con i risultati ottenuti dai medesimi soggetti ad una serie di test cognitivi e con le dimensioni del cervello misurate attraverso la risonanza magnetica cerebrale. Il volume cerebrale, che decresce significativamente con gli anni, era significativamente maggiore in quelle persone con valori più elevati di nutrienti così come erano migliori i risultati ottenuti ai test funzionali. I soggetti invece con livelli maggiori di acidi grassi idrogenati, avevano volumi cerebrali ridotti e prestazioni cognitive inferiori. I ricercatori hanno attribuito alla qualità della nutrizione dei partecipanti il 17% delle differenze cognitive e il 37% delle differenze nella dimensione del cervello.
(articolo tratto da www.filippo-ongaro.it)
Psicologo Bologna Dott.ssa Laura Bottegoni