Chi è il leader?
“La formazione dei nuovi leader non passa più esclusivamente attraverso l’apprendimento di conoscenze e abilità, ma attraverso un costante monitoraggio di dinamiche intrapsichiche ed interpersonali, funzionale per formare i nuovi leader alla consapevolezza di sé, al dialogo interiore, alla capacità di decidere e rischiare e a quella competenza relazionale, intesa come potenzialità idonea a gestire risorse umane e come fondamentale attitudine alla comprensione di sé e dell’altro all’interno di una comunicazione che si presenta secondo modalità sia esplicite che implicite, intenzionali ed inintenzionali.” (Nanetti)
Il leader che usa l’assertività nella sua leadership dunque è spontaneo e autentico, non autoritario e rigido. Fondamentali la consapevolezza dei propri pensieri, scopi, emozioni, la lettura di quelli degli altri e l’intenzionalità della propria comunicazione. Un leader assertivo sa negoziare, sa rischiare assumendosi responsabilità e delegando quando necessario. I problemi lavorativi sono affrontati, da una leadership assertiva, attraverso un problem solving efficace e un'assunzione equilibrata di responsabilità all'interno del team.
Tuttavia, nel mondo lavorativo e non, troviamo spesso dei leader con caratteristiche molto diverse: vediamone una sintetica descrizione:
Leader narcisista |
Leader divorante | Leader ossessivo | Leader infantile | Leader paranoide |
Può essere seduttivo o “solamente” egocentrico. Cerca approvazione e attenzione in modo acritico. Non accetta confronti tantomeno critiche | Offre suggerimenti e indicazioni in modo oppressivo ed invadente, talvolta il suo relazionarsi può essere paternalistico. Si dedica al lavoro senza sosta, ma sembra che non sia davvero efficiente | Pretende (e spesso lo ottiene) che gli altri rispettino le regole in modo rigido; è autoritario e altrettanto rigido nello stabilire compiti e ruoli. Quando critica è svalutante e negativo. E’ perfezionista e non traspare la sua spontaneità | E’ inconcludente, a volte imprevedibile e disorganizzato. Pretende che gli altri assecondino il suo volere, che spesso è appunto mutevole, quasi “capriccioso”. Se qualcosa non va incolpa gli altri anche platealmente. Altrettanto esplicite le sue idealizzazioni dell’altro, che comunque si alternano alle svalutazioni |
E’ diffidente, ipervigile. Controlla in modo sospettoso l’operato altrui. Appare freddo e rigido, svalutante, aggressivo e in tensione |
Vediamo ora il trailer del film “The 33”, in cui Banderas rappresenta un leader naturale, che spontaneamente e in una situazione fortemente critica, il gruppo ha scelto proprio in virtù delle sue caratteristiche di spontaneità, autenticità, assertività.