Panico_I parte

Succede a volte in alta montagna che durante una bella giornata di sole il cielo all’improvviso si rabbui e scoppi un violento temporale. La pioggia è di breve durata, ma particolarmente intensa e spesso accompagnata da tuoni e lampi… Qualcosa di simile a un improvviso temporale accade durante un attacco di panico: una violenta crisi di angoscia e di paura che le prime volte esplode all’improvviso, senza segnali premonitori e in assenza di reali situazioni di minaccia o di pericolo. E’ una crisi di terrore che può durare 5 o 10 min., ma che di solito permane per un periodo molto più breve, alcuni min., addirittura secondi.

L’attacco di panico: caratteristiche

Panic buttonIn questi istanti si avverte la sensazione di svenire, di perdere il controllo delle proprie reazioni, si avverte intensissima la paura di morire o di impazzire, ci si sente proiettati in un’altra dimensione, quasi distaccati dal proprio corpo. Durante l’attacco di panico la persona colpita avverte dolori al torace, senso di soffocamento, accelerazione del battito cardiaco, difficoltà respiratorie, forti sudorazioni, tremori, scosse o formicolio alle mani o agli arti. Tutti elementi che inducono lo specialista a pensare a cause fisiche che di solito poi non trovano riscontro. L’attacco di panico dura poco, ma lascia poi per intere ore, a volte per giorni, una sensazione di sfinimento, di stordimento, di spossatezza. Si tratta di una patologia a evoluzione lenta che spesso si manifesta intorno ai 30 anni anche se le cause vanno cercate nell’infanzia e in fattori fisiologici.

La sua diffusione è crescente tanto che secondo alcune statistiche ne è colpito il 6% della popolazione. Tre milioni di italiani, dunque, soffrirebbe o avrebbe sofferto di queste improvvise manifestazioni d’angoscia. La diagnosi di questo disturbo ancora oggi richiede di solito molto tempo. All’inizio, infatti, viene facilmente confuso con un attacco cardiaco. Solo dopo lunghe analisi. Sempre con esito negativo, ci si orienta nella giusta direzione.


Come nasce l’evitamento

Escape!L’attacco di panico suscita in chi lo patisce un’impressione talmente penosa che di solito il soggetto interessato cercherà in futuro di evitare in ogni modo di ritrovarsi nella stessa situazione che ha scatenato l’esplodere dell’angoscia. Se, ad esempio, si trovava in ascensore, preferirà fare a piedi anche numerose rampe piuttosto che rimanere da solo chiuso in quella cabina (… lascio al lettore immaginare l’eccessivo consumo energetico). Se il fenomeno si è manifestato mentre stava guidando in autostrada, cercherà di viaggiare solo su strade provinciali, anche se questo richiederà tempi più lunghi per gli spostamenti (… anche denaro).

Nella maggior parte dei casi l’attacco di panico si manifesta fuori casa, perché l’ambiente domestico è percepito come una zona sicura e protetta. Vi sono però anche casalinghe che evitano accuratamente di restare da sole nella propria abitazione perché questa è la situazione che ha scatenato il disturbo. Oltre un terzo degli attacchi di panico si manifesta quando si è alla guida della propria automobile, prevalentemente mentre si è intrappolati nel traffico intenso o in una situazione in cui sembra più difficile ricevere soccorso in caso di malessere (… nelle gallerie). Più in generale possiamo dire che la crisi di panico viene favorita da situazioni in cui il soggetto predisposto si sente solo, abbandonato, privo di rassicurazioni o fortemente limitato nella possibilità di scampo o di fuga.

Agorafobia

La complicazione rilevata con maggiore frequenza è l’agorafobia, cioè la paura degli spazi aperti. O, più precisamente: paura di essere in un posto dove, in caso di malore, non si possa essere raggiunti da, o raggiungere, i soccorsi. Tra i due disturbi esiste uno stretto legame, tanto che l’agorafobia funziona spesso come causa scatenante degli attacchi di panico e aggrava il cosiddetto comportamento di “evitamento”, cioè la paura che sorge al solo pensiero di trovarsi nella situazione temuta. Se non possono evitare le situazioni che hanno determinato l’insorgere del disturbo (… ascensore, aereo, luoghi isolati o troppo affollati, autostrada, gallerie, parlare in pubblico, ecc.), le persone che soffrono di attacchi di panico cercheranno almeno di affrontarle in compagnia di una persona che possa in qualche modo rassicurarli, come un amico o un familiare. Nei casi estremi il soggetto interessato uscirà di casa o intraprenderà un viaggio solo se accompagnato.

>> II parte

 

(articolo tratto da digilander.libero.it)

Condividi su:Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail this to someonePrint this page