9 “basta” da mettere in pratica

Ecco qualche spunto di riflessione racchiuso in 9 piccole grandi abitudini a cui dire addio (o almeno un arrivederci ogni tanto) per aumentare il nostro benessere…

1. Credere a tutto quello che dice la nostra mente:
“La mente mente”, dicevano… ed è proprio vero, a volte. Quando siamo preda delle nostre emozioni e la gestione delle stesse ci sfugge di mano, i pensieri seguono il corso dello stato d’animo e smettono di essere realistici. Per semplificare al massimo: non pensiamo più con la corteccia cerebrale, ma solo col sistema limbico (struttura cerebrale deputata alla gestione dell’emotività) e dunque il pensiero, l’interpretazione che diamo agli eventi, ma anche la memoria, subiscono il così detto mood congruity effect. Sono triste = la mia mente vede tutto nero (“Faccio schifo”, “Nessuno mi ama”… ), sono ansioso = la mia mente vede tutto pericoloso (“Starò malissimo”, “Non troverò mai una soluzione”).
Ma le emozioni sono passeggere e presto torna un pensiero più realistico.
Quindi, specie nei momenti più bui, smettiamo di credere a tutto quello che dice la nostra mente!
2. Procrastinare:
La poco sana abitudine di rimandare può risucchiarci in un circolo vizioso affatto piacevole: rimandiamo, le cose da fare aumentano o si complicano, ci sale l’ansia, lo stress ci attanaglia… Allora rimandiamo di nuovo, e ne accusa di certo la nostra autostima, peggiorando il nostro approccio alle successive attività. Un effetto valanga!
Piccolo suggerimento: siate profondamente onesti con voi stessi e capite il vero motivo della procrastinazione, motivo che raramente combacia con la giustificazione che siamo abituati a darci e a dare agli altri. Solitamente la verità è che è l’ansia di non farcela a portarci alla procrastinazione. Bene. Ora ditelo ad alta voce a voi stessi e a qualcuno di fiducia: dare una corretta definizione del problema è il primo grande passo per risolverlo.
3. Sentirsi in colpa per aver procrastinato:
Sì, perché è umano. La nostra mente, in modo del tutto sano e spontaneo, tende a farci avvicinare al piacere e farci allontanare dal non piacevole, e lo fa provando a usare il minimo indispensabile di energie. Rimandare un’attività che implichi uno sforzo, specie se spiacevole, è quello che l’evoluzione ci ha insegnato a fare, perciò bando ai sensi di colpa. Ci accorgeremo in questo modo che il vissuto emotivo migliorerà, rendendo più probabile lo svolgimento di quell’attività quando qualcosa – come una scadenza- ci costringerà a rimboccarci le maniche.
4. Temere il giudizio degli altri:
Per quanto possiamo sforzarci, piacere a tutti è impossibile. Forse, e dico forse, ci potremmo riuscire da morti.
Ma visto che fortunatamente siamo ancora vivi, rinunciamoci e, piuttosto, proviamo a cercare il giudizio positivo di noi stessi. Chiediamoci che tipo di persona conquisterebbe la nostra ammirazione e proviamo ad incarnarlo, qui ora.
5. Pensare troppo agli obiettivi:
E troppo poco ai valori. L’obiettivo può essere dimagrire, sposarsi, avere una promozione, comprare una seconda casa. Quanti obiettivi riusciamo veramente a raggiungere? E se anche dovessimo riuscirci, ci godiamo davvero il risultato? E la strada percorsa per ottenerlo? E poi quante diete avete iniziato perché quei kg in più in un modo o nell’altro tornano?
Pensare meno agli obiettivi e più ai valori vuol dire chiedersi in che modo vogliamo comportarci, quale idea di fondo sostiene anche il più piccolo obiettivo. I valori sono flessibili e sempre a portata di mano. Facciamo un esempio: perché voglio dimagrire? Per essere più bella? Più in salute? La bellezza e il prendersi cura della propria salute sono valori! Posso ricercare la bellezza in qualsiasi momento, e a prescindere dai kg che segna la bilancia. Posso prendermi cura del mio corpo in mille modi diversi. Inoltre, da un punto di vista psicologico è molto diverso non mangiare qualcosa per non ingrassare, da mangiare qualcosa perché giova alla mia salute: la nostra mente rifugge le privazioni (ecco perché le diete raramente funzionano a medio-lungo termine), ma persegue di buon grado le scelte (ecco perché alla base di un dimagrimento sano e duraturo c’è quasi sempre un cambiamento dello stile di vita, frutto di una scelta basata sui propri valori).
E questo è solo un esempio!
6. Evitare ciò che ci fa paura, ma vogliamo/dobbiamo fare:
Cosa fa qualsiasi animale quando ha paura? Scappa (se non può lotta o si finge morto). Quindi niente di strano se finiamo con l’evitare cose che ci mettono un po’ d’ansia, come parlare di un argomento scomodo, prenotare una visita medica “poco simpatica”, fare qualcosa di nuovo… purtroppo però questo tipo di ansia è disfunzionale e l’evitamento, che la fa abbassare immediatamente – ma solo nel breve termine – manterrà nella nostra mente l’idea di pericolo e ahimè vi insinuerà un’idea di noi stessi come “non capaci”: tutto ciò rende sempre più difficile affrontare anzichè evitare.
7. Non pensare alla morte:
Non solo nostra, ma anche dei nostri cari.
La morte, argomento divenuto quasi tabù nella nostra società, è parte integrante del ciclo della vita. La morte rende la vita e il momento presente unici, doni immensi, tesori preziosi. Ricordiamoci che tutti dobbiamo morire, ma ricordiamolo per vivere appieno, per non andare a dormire senza aver fatto la pace col proprio partner, per non smettere di baciare i nostri figli, per non dimenticarci di guardare dolcemente negli occhi i nostri nonni, per lasciare andare il rancore verso gli errori che chi ci vuole bene ha comunque commesso, per amare noi stessi profondamente e gentilmente.
8. Pensare alle relazioni di coppia (o relazioni in generale) sulla base di convinzioni rigide:
“Se ci tiene mi scriverà lei”, “Se mi ama deve capire da solo cosa voglio”, “Se faccio tutto perfettamente allora valgo di più”… sono innumerevoli le convinzioni più o meno stereotipate che guidano i nostri pensieri e, dunque, le nostre azioni.
Non sempre è facile scovarle (fanno parte di un modo di pensare sotto al livello di coscienza), ma quando ci riusciamo capiamo quanto siano più vicine a un pregiudizio che alla realtà. Se da un lato non è possibile evitare che la nostra mente produca e immagazzini convinzioni di base, dall’altro è vero che conoscerle e riconoscerle ci permette di prendere distanza da esse e provare ad assumere un atteggiamento nuovo. Ci accorgeremo così che difficilmente ci appartengono davvero, ma più spesso sono convinzioni che la nostra famiglia o la società ci ha inculcato, forse senza che ce ne rendessimo conto.
9. Occuparci solo o soprattutto dei doveri:
Pensiamoci bene, per molti di noi è vero che: gran parte della nostra vita la passiamo dormendo, andando a scuola e facendo i compiti prima, lavorando poi, lavorando e occupandoci della casa in un’altra fase e aggiungiamoci per alcuni anche tutti gli obblighi legati a un figlio. Quel poco tempo che rimane risulta difficile anche solo pensare di svolgere un’attività. Allora non resta che lasciare incompiuto qualche obbligo e fare qualcosa di bello, inutile, rigenerante, personale. Buon divertimento! 

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